L’ex terrorista Renato Curcio presenta un suo libro in un centro sociale a Garbatella, l’assessore al Lavoro della Provincia Massimiliano Smeriglio presenzia all’evento e inevitabilmente scoppia la polemica, innescata dal capogruppo in Regione dei Socialisti riformisti, Donato Robilotta.
Tutto comincia quando il centro sociale «La Strada» decide di organizzare un incontro per presentare «I dannati del lavoro. Vita e lavoro dei migranti su sospensione del diritto e razzismo culturale». L’autore, come detto, è Renato Curcio, tra i fondatori delle Brigate rosse, tornato definitivamente in libertà dal 1998. E alla presentazione conferma la sua partecipazione Smeriglio. Segretario della federazione romana di Rifondazione comunista, assessore al Lavoro nella giunta Zingaretti a Palazzo Valentini e di casa a Garbatella, visto che per cinque anni Smeriglio è stato presidente proprio dell’XI municipio.
Ma il feeling tra l’ex terrorista e l’assessore è destinato a fare rumore. Già nel primo pomeriggio arriva la velenosa nota di Robilotta: «Trovo veramente imbarazzante - scrive l’esponente socialista - che un membro della giunta provinciale di Roma, guidata dal presidente Zingaretti, come l’assessore Massimiliano Smeriglio, possa partecipare alla presentazione del libro di Renato Curcio, ex terrorista e fondatore delle Brigate rosse. Credo sia giusto e opportuno che il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, prenda le distanze da un gesto che rappresenta una inaccettabile provocazione».
Ma l’assessore al Lavoro Smeriglio replica a stretto giro di posta e fa spallucce. «Sono stato invitato a partecipare alla presentazione del libro e ci andrò. È strano questo garantismo degli ex socialisti solo con i forti. Renato Curcio è un uomo libero, fa il sociologo e non capisco dove sia il problema», sibila Smeriglio, che poi entra nel merito per difendere la sua scelta. «È un libro che parla di lavoro, dei suoi drammi e insicurezze - prosegue il segretario romano del Prc - e io sono assessore provinciale al lavoro. La mia presenza è giusta».
«Il lavoro e la formazione in Italia sono troppo importanti per vivere la commistione ideologica che l’assessore Smeriglio oggi ci propone», commenta De Angelis esponente del Pdl a Palazzo Valentini,. «Rappresentare il lavoro e la formazione - continua - significa trattare con un mondo vasto che va dalle imprese ai lavoratori e che poco, secondo me, ha a che vedere con le occupazioni, i centri sociali e gli ex terroristi che dopo aver pagato il loro pegno con la giustizia dovrebbero quantomeno ritirarsi a vita privata».
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