martedì 9 settembre 2008

rifondaroli terroristi? o semplicemente fiancheggiatori?

E' di qualche giorno fa la notizia, pubblicata sul quotidiano la Repubblica, secondo cui alcuni alti dirigenti del Partito della Rifondazione Comunista avrebbero dato un aiutino ad alcuni personaggi legati alle FARC, organizzazione terroristica sudamericana legata al sequestro della francese Ingrid Betancourt.

l'aiutino sarebbe consistito, secondo il giornalista di Repubblica, nel dare ospitalità in Italia a qualcuno dei suoi esponenti.

era noto da tempo l'antipatriottismo dei figuri chiamati a dirigere questo pseudo partito, soprattutto in momenti bui (per loro) come questo. come dimenticare le formidabili dichiarazioni della senatrice Menapace che voleva addirittura sopprimere le Frecce Tricolori!!!

tuttavia, anche a noi -abituati a ben altre nefandezze da parte di tutti questi soggetti, presunti difensori dei poveri- la notizia ha sorpreso abbastanza..

Solo tre settimane fa, il 18 agosto, le Farc colombiane hanno fatto esplodere una bomba in un’affollata strada di Ituango, nella regione di Antioquia, durante una festa tradizionale. Sono morte sette persone, fra cui alcuni bambini, e 52 sono rimaste ferite. Un normale atto di guerriglia per l’organizzazione paramilitare comunista nata a metà degli anni sessanta. Il reclutamento forzato di bambini soldato, la disseminazione di mine antiuomo, il rapimento e l’assassinio di civili, l’eliminazione fisica di candidati ed eletti, gli attentati dinamitardi, il narcotraffico, rientrano nella normale attività di guerriglia dell’organizzazione.
Le Farc non sono l’unica minaccia per i diritti civili e politici dei colombiani. I gruppi paramilitari, sorti illegalmente per combattere la guerriglia comunista, e legati a frazioni importanti del governo e del parlamento colombiano (più di un quinto dei membri del congresso è sotto inchiesta per questo motivo e 30 di loro hanno conosciuto il carcere) hanno nel corso degli anni commesso centinaia di omicidi mirati, specie contro sindacalisti, e sono come le Farc legati al traffico internazionale di cocaina; l’esercito ufficiale è accusato di decine di esecuzioni extragiudiziali; lo stesso governo Uribe, che pure ha ottenuto successi importanti nella lotta al terrorismo, e sembra sinceramente intenzionato a rafforzare la debole democrazia colombiana riducendo il potere dei paramilitari, resta ostaggio di una maggioranza politica basata anche sul loro sostegno elettorale.

Le Farc non sono soltanto un’organizzazione terroristica di matrice ideologica come le Brigate Rosse, questo è chiaro a tutti, e non ci servono le spiegazioni dei leader di Rifondazione Comunista per capirlo. Ma sono un’organizzazione terroristica, che si alimenta del narcotraffico, pratica metodicamente l’omicidio, la rapina, lo stupro e l’attentato. Il loro palmarès si fregia di decine di migliaia di cittadini colombiani assassinati, di migliaia di persone rapite, di decine di città saccheggiate, di decine di attentati terroristici contro obiettivi civili, dell’uso di armi chimiche, di assalti a ospedali e ambulanze, dell’esodo forzato di oltre due milioni di persone, della distruzione di 98 mila acri di foresta per piantarvi i semi di coca e produrre cocaina trafficata a tonnellate. E’ un’organizzazione che ha nel corso degli anni perduto ogni ragion d’essere ideale o politica, riducendosi oggi a replicare sotto la maschera del comunismo gli orrori del militarismo più spietato e dell’affarismo mafioso, per la cui conservazione si è reso necessario il sistematico sabotaggio di ogni progresso democratico.

Il sostegno dato alle Farc da Rifondazione è ingiustificato e moralmente oltre che politicamente riprovevole. Il fatto che si sia svolto alla luce del sole, come affermano oggi i dirigenti del partito, seppure fosse dimostrato - come dubito sarà- non cambierebbe la realtà di una scelta politica a favore del crimine e del terrore. E la doppiezza mostrata in tutti gli anni in cui RC è stata al governo del paese e del comune di Roma – spettacolari manifestazioni di solidarietà per Ingrid Betancourt, segreto concorso alla laboriosa brutalità dei suoi aguzzini - è un’eredità stalinista che contraddice ogni pretesa svolta anche soltanto non violenta. Di fronte ai conati di violenza fascista che si manifestano oggi a Roma, e al rischio che ne nasca una nuova spirale di odio, il fatto che una parte importante della sinistra ufficiale italiana sia ancora accecata dal mito e dai dogmi della violenza politica costituisce un ulteriore pericolo che non va sottovalutato.